Neuropsicomotricità

TNPEELa neuropsicomotricità dell’età evolutiva è una branca della medicina che si propone come modalità di trattamento riabilitativo delle difficoltà dello sviluppo che si possono riscontrare durante l’età evolutiva. Le difficoltà che si riscontrano in conseguenza di una malattia, di un disturbo o di una menomazione, per cui il soggetto presenta difficoltà nelle attività quotidiane (e come attività quotidiane intendiamo quelle necessarie alla vita), riguardano problematiche legate al movimento, all’integrazione tra le diverse competenze motorie quelle legate allo sviluppo delle abilità comunicative-linguistiche, socio-relazionali e nelle abilità scolastiche.

Si definisce come modalità di intervento di tipo “globale”, ossia attento a considerare, per ogni fascia d’età, l’equilibrio complessivo e l’integrazione di tutte le funzioni e le competenze del bambino al fine di garantire uno sviluppo armonioso di tutte le sue abilità, necessarie alle attività, alla partecipazione e alla realizzazione della crescita.

Il TNPEE è un professionista sanitario che ha conseguito una laurea in terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva e un esame finale di abilitazione alla professione.

Domande frequenti - FAQ

Di che cosa si occupa la neuropsicomotricità?

Il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva (TNPEE) si occupa di interventi terapeutici-riabilitativi e di prevenzione, ossia interventi per prevenire l’insorgenza di percorsi atipici in situazioni a rischio; l’intervento neuropsicomotorio è indicato per i disturbi neurologici, i disturbi sensoriali e i disturbi neuromotori (paralisi cerebrali infantili, distrofie, paralisi ostetriche, ecc.), i disturbi della coordinazione motoria, la disprassia evolutiva, i disturbi dello spettro autistico, i ritardi psicomotori e cognitivi, i disturbi dell’attenzione e delle Funzioni esecutive, i disturbi specifici di apprendimento (dislessia, disortografia, discalculia, disgrafia), e per le sindromi genetiche.

L’intervento neuropsicomotorio ci permette di intervenire su queste difficoltà e di supportare globalmente lo sviluppo armonioso di tutte le competenze del bambino. Esso viene preceduto da un’attenta valutazione iniziale del profilo di sviluppo che ci permette di evidenziare i punti di forza e quelli di debolezza del nostro bambino per stabilire dei chiari obiettivi da raggiungere attraverso la riabilitazione; essa si articola in cicli di riabilitazione stabiliti a seconda della situazione a cui ci troviamo di fronte, con possibili fasi di valutazione intermedia per quantificare i risultati ottenuti.

Quando rivolgersi ad un neuropsicomotricista?

E’ importante rivolgersi ad un professionista della salute quando durante la crescita dei nostri bambini ci accorgiamo di riscontrare delle difficoltà, ad esempio si può rilevare una difficoltà nella gestione quotidiana del nostro bambino o avere difficoltà nell’ambito scolastico o ci accorgiamo di osservare delle disarmonie dello sviluppo, i nostri bambini fanno fatica a seguire le regolari tappe di sviluppo; quando presentano difficoltà di linguaggio, o di coordinazione motoria e oculo-manuale, oppure il bambino può mostrare difficoltà nelle abilità prassiche o di attenzione. È importante non sottovalutare queste abilità poiché possono incidere fortemente nello sviluppo di altre competenze come ad esempio nell’abilità grafo-motoria e di scrittura. Inoltre le difficoltà di movimento sia se ci troviamo difronte ad un eccesso nel movimento (iperattività) o al contrario ad uno scarso investimento sull’azione motoria possono avere ricadute sugli aspetti cognitivi (attenzione, memoria, concentrazione, inibizione) e nelle relazione negli ambienti quotidiani (a casa, a scuola, con i propri pari) e tutto ciò si riflette sullo stato di benessere del nostro bambino e della sua famiglia.

Qual è la durata di un intervento neuropsicomotorio?

Nel nostro centro gli interventi neuropsicomotori vengono svolti a cicli, ovvero periodi di intervento che possono variare dai 6 ai 12 mesi. La durata di un ciclo di intervento dipende fondamentalmente dal tipo di intervento da svolgere e dalla frequenza settimanale con cui si svolgono gli incontri. Al termine di ciascun ciclo avviene una verifica degli obiettivi raggiunti e si ridefiniscono eventuali nuove modalità di intervento ed eventuali nuovi obiettivi da realizzare nel ciclo di intervento successivo, questo in base alle particolari esigenze di sviluppo di ciascun periodo evolutivo.

Pertanto non è possibile definire a priori la durata di un intervento ma è possibile, ed opportuno, verificare gli obiettivi e l’efficacia dell’intervento e riprogrammare costantemente il lavoro riabilitativo con i bambini e con le famiglie.

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