Adolescenti e ordine

METTERÁ IN ORDINE QUANDO LO FARÁ PER SÈ

I figli “nascono” più volte nella loro vita e il figlio adolescente non nasce senza l’esperienza del dolore: ma questo dolore è funzionale, lo aiuta a rendersi conto, a confrontarsi e sentire se stesso, e questa l’unica esperienza che può aiutarlo a capire chi è e cosa vuole. 

Spesso, oggigiorno, un adolescente difficilmente trova le sue motivazioni personali per comportarsi nel modo che è giusto e funzionale per lui.

Facciamo un esempio.

Una ragazzina ha la sua cameretta preda del disordine assoluto. I suggerimenti dei genitori non servono a nulla. Al “Metti in ordine. In fondo cosa ti costa? Se metti le cose al loro posto, poi le trovi subito quando ne hai bisogno”, corrisponde un: “Io sto bene nel mio disordine, il tuo concetto di ordine è diverso dal mio, e poi io trovo sempre tutto”. Ma un giorno, la ragazza invita a casa il ragazzino che tanto le piace, l’idolo della classe, il più carino, il quale aprendo la porta della sua cameretta esclama: “Che caos qui dentro! Ma come fai a starci?”. Il giorno dopo, come per magia, l’ordine regna su tutto. La figuraccia con il ragazzo l’ha ferita come nessuna sfuriata dei genitori. Una ferita inattesa, un richiamo da parte di qualcuno per lei più importante dei genitori in questo momento della sua vita, l’ha resa consapevole che essere considerata sciatta e disordinata non è ciò che desidera, e fa stare male lei, non gli altri, è un attentato al suo narcisismo. Da qui la decisione di migliorare se stessa. Ora che la decisione viene da lei, lo fa per se stessa, non per zittire le insistenze altrui o compiacere i genitori.

Spesso i genitori hanno la tendenza a proteggere indefinitamente i figli dal dolore. Ma è il taglio del cordone ombelicale che favorisce la scoperta di sé. A quel punto l’adolescente “capisce”, distinguendo il desiderio materno dal suo. Il conflitto si fa reale e deve decidere: crescere o essere trattato come un bambino? Quest’esperienza lo cambia. Sente se stesso e capisce che la mamma lo voleva aiutare, non stressare.