Ansia nei bambini e negli adolescenti
L’ansia viene definita dall’American Psichiatric Association (1994) come “L’anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuri, accompagnata da sentimenti di disforia o da sintomi fisici di tensione.”
Quindi rappresenta uno stato di agitazione, di forte apprensione, per qualcosa di incerto, poco conosciuto, immaginato e ritenuto rischioso. Differisce dalla paura, che invece è la reazione fisica e comportamentale, che si sperimenta di fronte ad un pericolo specifico e reale.
L’ansia e la paura sono molto frequenti sia nei bambini che negli adolescenti, sono infatti reazioni fisiologiche, prevedibili e transitorie. Nel primo anno di vita il bambino manifesta paura per gli estranei o per i forti rumori, in età prescolare per il buio o al momento della separazione dai genitori. In età scolare una paura comune è quella relativa alla possibilità che accada qualcosa di spiacevole come un incidente, mentre in adolescenza riguarda principalmente la sfera scolastica e sociale come la paura di fare brutta figura o di essere rifiutato dai coetanei.
Quando preoccuparsi?
L’ansia diventa un problema quando il bambino o l’adolescente passa la maggior parte del tempo a preoccuparsi, ad immaginare scenari catastrofici ed inizia a manifestare evidenti sintomi fisici (tachicardia, mal di testa, nausea, mal di pancia, eccessiva sudorazione, rossore del viso, tremori, difficoltà a respirare).
Le sue errate convinzioni lo spingono ad evitare situazioni, luoghi o esperienze per paura di sentirsi in ansia, compromettendo significativamente il suo funzionamento sociale, scolastico e familiare. Ad esempio un bambino o un adolescente ansioso potrebbe sentirsi paralizzato dalla forte paura di non farcela di fronte ad un compito scolastico, di essere malgiudicato dagli insegnanti ed i compagni, a tal punto da non voler più frequentare le lezioni; oppure in corrispondenza di un’accelerazione del battito cardiaco potrebbe pensare che si tratti del chiaro segnale di una grave malattia o, addirittura, della propria morte imminente e, di conseguenza, iniziare ad evitare le partite di calcio o i luoghi affollati per paura di provare la medesima sensazione.
Cosa fare?
L’ansia è un campanello d’allarme, che ci avvisa che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Il bambino o l’adolescente probabilmente fa fatica ad esprimere da solo un bisogno, un pensiero, una difficoltà. Risulta perciò fondamentale per l’adulto agire precocemente, accogliendo queste necessità e dando ascolto alle sue preoccupazioni.
La nostra équipe supporta tutti i membri della famiglia, proponendo differenti piani di intervento. Il trattamento, infatti, riguarda da un lato il bambino-adolescente, che impara a riconoscere e gestire l’ansia, dall’altro i genitori che, attraverso percorsi di sostegno psicologico o di parent training, vengono aiutati nella comprensione del disturbo e nell’apprendimento di atteggiamenti educativi funzionali.