Bambini e sviluppo: la prestazione conta più del benessere?

Si può considerare lo sviluppo di una persona come un cammino fatto di prove, di sfide, di traguardi, di obiettivi da raggiungere, in un percorso fatto di fatica, soddisfazioni, abilità, errori, buoni e cattivi risultati; questo in molti campi, come ad esempio nella famiglia, con gli amici, con il partner, il sé.

Quante volte, parlando degli altri e soprattutto dei bambini o dei ragazzi, ci è capitato di sentire o di dire “ha sbagliato questo”, “non ha fatto quell’altro” e così via?

Quanto è importante la prestazione?

Spesso infatti si tende, a casa come a scuola o al lavoro, a dare massima (a mio avviso anche eccessiva) importanza alla prestazione. Fateci caso, per ogni cosa che facciamo ci è richiesta una prestazione…. E l’obiettivo di una prestazione elevata è talmente radicata nella nostra cultura (e dunque nella nostra mente) che facciamo fatica a pensare a qualcosa che facciamo senza badare al risultato, ovvero a qualcosa che facciamo per “stare bene”. Non solo spesso pretendiamo da noi stessi delle prestazioni elevate ma le chiediamo anche ai nostri figli e ai nostri allievi. Intendiamoci, non che questo di per sé sia un problema o un “errore” (se pensiamo che lo sia probabilmente stiamo ancora pensando entro gli schemi della prestazione ☺ ). In molte cose non si può nemmeno sempre agire senza pensare al “risultato”, soprattutto vivendo in questo tipo di “cultura da prestazione”.

Ma è davvero così importante la prestazione?

Se vediamo le cose solo in termini di prestazione, rischiamo di focalizzarci eccessivamente sull’errore, su ciò che non è stato fatto bene per raggiungere l’obiettivo. E questo errore a volte può essere percepito talmente frustrante e doloroso da farci andare in uno stato di ansia più o meno invadente e invalidante. Ma in fondo cosa è un errore? Chi di noi non ne fa?

Dovremmo invece fare attenzione a porci domande come queste: cosa ha saputo fare questo particolare bambino? Cosa ha fatto bene questo ragazzo? In cosa è riuscito? A volte capita di dimenticare di porci queste domande.

Quando pensiamo al benessere…

Se invece non dimentichiamo che, oltre alla prestazione, c’è altro, saremo maggiormente in grado di accettare il naturale insuccesso e la conseguente naturale frustrazione. Se pensiamo che oltre alla prestazione c’è la soddisfazione di fare, saremo più felici. Se invece tutto questo non lo consideriamo, faremo fatica ad essere soddisfatti di noi stessi e dei nostri bambini e ragazzi.

E’ molto importante quindi, sia con noi stessi che nel relazionarci con i bambini e con i ragazzi, in ogni cosa che facciamo, non trascurare la sensazione di stare bene; e questo vale per i piccoli ma anche per i grandi.

In ogni cosa che facciamo sarebbe molto importante chiedersi: “quanto è importante per me il risultato in questa cosa?”, “quanto è importante per questo bambino o questa bambina il risultato in questa cosa?” e subito dopo “se non ci riesco oggi, non sarò mai in grado di farlo?”, “se il bambino  la bambina non riesce oggi, è davvero una cosa così grave?” e ancora “ è davvero così importante QUESTA prestazione?”.

Dott. Giacomo Lippolis